La Macchina di Santa Rosa è una monumentale costruzione che viene trasportata per le vie del centro storico di Viterbo da circa 100 facchini la sera del 3 settembre di ogni anno, vigilia della ricorrenza della festa della Santa Patrona.
La Macchina viene realizzata dalla Città di Viterbo con pubblico appalto ogni cinque anni. Il Capitolato prevede la costruzione di una macchina alta 28 metri sopra la spalla dei facchini e fissa alcune misure limite, anche in base alle vie del centro storico, che nei punti più stretti vedono la Macchina sfiorare grondaie e balconi.
Il trasporto inizia nella piazza di San Sisto, a ridosso di Porta Romana, dove la Macchina è stata assemblata, celata fino all'ultimo momento da un'imponente impalcatura coperta con dei teli. Le ore che precedono il trasporto prevedono una serie di verifiche e infine l'accensione delle luci che fanno parte della costruzione, alcune elettriche, moltissime a fiamma viva.
Il percorso, lungo poco più di un km, si svolge nelle vie abbuiate e giunge fino al Santuario di Santa Rosa. Durante il trasporto in Via Garibaldi, Via Cavour, Via Roma, Corso Italia e la salita di Via di Santa Rosa si effettuano cinque fermate
- Piazza Fontana Grande
- Piazza del Plebiscito (di fronte al Comune)
- Piazza delle Erbe
- Corso Italia (davanti alla Chiesa del Suffragio)
- Piazza Verdi o del Teatro.
La "Macchina" viene fermata infine davanti al Santuario, dove rimane per alcuni giorni successivi al trasporto.
Il trasporto viene trasmesso spesso in diretta da alcune emittenti televisive, nell'anno 2005 è stata concordata la diretta televisiva su Super 3 (Canale 61/63) e su Sky (Canale 859 - Sat 8).
I Facchini di Santa Rosa, costituiti in un Sodalizio, sono il motore della Macchina. Oltre al capofacchino, che dà gli ordini, i facchini si dividono in base alla posizione che occupano sotto o a fianco alla Macchina: ciuffi, spallette, stanghette, leve, cavalletti, guide. Indossano una divisa bianca con una cintura rossa stretta in vita e il ruolo di alcuni di loro si può facilmente distinguere proprio perché indossano il ciuffo , speciale copricapo rivestito in cuoio per proteggersi. Il 3 settembre i Facchini sono al centro delle attenzioni di tutta la città, nel primo pomeriggio avviene l'incontro con le Autorità e l'Amministrazione Comunale, poi visitano le Chiese di Viterbo e si recano poi al ritiro presso i Cappuccini. Nella Chiesa di San Sisto, i Facchini ricevono una speciale benedizione, che i viterbesi chiamano « in articulo mortis ».
Al termine, a Valle Faul viene offerto uno spettacolo con fuochi d'artificio ai numerosi presenti, che occupano il Piazzale del Sacrario.